‘Ndrangheta a Perugia: per droga si uccide. Nuova raffica di arresti.
Colpita di nuovo la ‘Ndrangheta a Perugia, capitale del cuore verde d’Italia, l’Umbria. I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (R.O.S.) e dei comandi territoriali hanno infatti eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 20 indagati - tutti collegati alla cosca dei Farao-Marincola di Ciro’ Marina - per vari crimini quali omicidio, detenzione e porto di armi da guerra, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Le indagini, che si legano ad operazioni del passato sempre contro la ‘Ndrangheta in Umbria, sono riuscite a delineare non solo i responsabili di un omicidio avvenuto nel 2005, ma anche un ingente traffico di cocaina – operato sempre dagli stessi soggetti — che si muoveva su trolley che viaggiavano, assieme ai pusher, sugli autobus che vanno da Cirò Marina a Perugia.
È attraverso la rivisitazione e la rivalutazione degli atti e delle intercettazioni dell’indagine ‘Acroterium’, conclusa dal ROS nel 2007, che è stato possibile risalire ai sette responsabili, di cui sei arrestati oggi, dell’omicidio di Roberto Provenzano, ucciso nella notte tra il 28 e il 29 maggio 2005 da un colpo d’arma da fuoco alla testa, mentre si trovava all’interno della propria abitazione di Perugia.
Sono stati individuati i mandanti, gli organizzatori e gli esecutori materiali del grave fatto di sangue, scaturito da debiti contratti dalla vittima con l’organizzazione calabrese di cui faceva parte anche Gregorio Procopio, sino ad oggi unico imputato per l’omicidio, il cui giudizio pende presso la Corte di Cassazione.
Ed è proprio Procopio l’elemento cardine tra le due indagini, quella per omicidio e quella antidroga. Infatti, l’uomo è risultato, unitamente agli indagati Giuseppe A. e Antonio P., tra i promotori e organizzatori del sodalizio che portava cocaina dalla Calabria a Perugia. La droga, nascosta in trolley riempiti del tutto, veniva trasportata ogni 15 giorni a bordo di autobus di linea e prelevati dai complici presso il capolinea ubicato nel centro di Perugia.
Il R.O.S. ha provato come questa organizzazione criminale fosse il proseguimeto del gruppo calabrese che nei primi anni 2000 gestiva il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti a Perugia e che, in linea con le regole di ‘Ndrangheta, aveva ucciso Roberto Provenzano, reo di non aver rispettato gli accordi con il sodalizio.
A quanto riferisce un attuale testimone di giustizia, uno dei mandanti dell’omicidio a settembre 2013 aveva ricordato ai suoi uomini che eventuali ‘sgarri’ nei pagamenti della droga avrebbero comportato ‘un colpo in fronte’, come avvenuto a Provenzano.
Il gruppo di spaccio era una propaggine del sodalizio — proiezione umbra della cosca Farao-Marincola — che è stato disarticolato con i 61 arresti dell’operazione ‘Quarto Passo’ del 10 dicembre scorso.