Mafia (IT)

Regionali 2010: quell’impegno della cosca Pelle con l’avvocato di fiducia

chiacchiere in libertà che, comunque, gli inquirenti non hanno verificato e in cui, nessuna tra le persone citate, va detto, risulta indagata. E però le conversazioni agli atti dell'indagine 'Reale 6' che ha riportato in carcere l'ex consigliere regionale Santi Zappalà, con l'accusa di voto di scambio mafioso con la cosca Pelle di San Luca, forniscono qualche notizia in più (al momento priva di riscontro) sui presunti appoggi elettorali che i candidati alle regionali nel 2010 erano riusciti a procurarsi a San Luca.

von Cecilia Anesi

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Ripubblicato da Ildispaccio.it.

A parlare è, ancora una volta, l’allora sindaco del borgo aspromontano della Locride, Sebastiano Giorgi, già condannato in primo grado nel procedimento “Inganno”. Le sue conversazioni sono tra gli indizi che hanno riportato in gabbia Zappalà, già condannato in via definitiva per corruzione elettorale, proprio a causa delle conversazioni captate a casa Pelle a Bovalino, nelle settimane antecedenti al voto regionale che sancirà la vittoria schiacciante di Peppe Scopelliti.

Giorgi, parlando con diverse persone, farà riferimento ai presunti accordi, lautamente ripagati, che Zappalà sarebbe riuscito a stringere con le cosche del luogo. Ma anche in altre conversazioni, l’allora primo cittadino di San Luca farebbe riferimento a varie presunte speculazioni politiche che erano in corso e finalizzate alla raccolta di voti.

Il sindaco, indicherà, per averlo evidentemente appreso proprio da Sebastiano Pelle, esponente della famiglia “Gambazza”, i nominativi di alcuni candidati che avrebbero stretto patti politico mafiosi con la cosca Pelle. Innanzitutto quello di Pierino Nucera. Pietro Antonio Nucera, già coinvolto nei precedenti passaggi dell’inchiesta, il quale avrebbe un rapporto di comparato con Sebastiano Pelle (“… incompr. … se tu vai a vedere nel paese, ci sono i manifesti … incompr. … dottore Pietrino … Pietro Nucera … Sai chi è Pietro Nucera? … Eh, è quello che si è candidato con noi con Italia dei valori … Lui è venuto da me, gli ho detto io di candidarsi in questa lista che lo appoggiamo … … e non ha voluto, è voluto andare con altra lista, … incompr. … lista dei socialisti, con quella che ha là non viene, perché non vengono … incompr. … appoggiano la lista che l’hanno fatta la stessa e che … incompr….” Piero, se tu pensi che lì puoi salire, vai e candidati, ora guarda la … io, Pierino è amico mio, quando è stato … che l’ha portato nella lista per candidarsi con Di Pietro? Io! Ti ricordi? … Tutta questa cosa … ora lui, hanno il “san Giovanni” con Bastiano, … incompr. … allora Bastiano con lui … incompr. … insieme, … incompr….”).

Il loquace sindaco di San Luca, quindi, indicherebbe ulteriori soggetti che, a suo dire, avevano concluso accordi politico mafiosi con la cosca Pelle “Gambazza” menzionando innanzitutto l’ex consigliere regionale socialista, Cosimo Cherubino, già condannato in primo grado per appartenenza alla potentissima cosca Commisso di Siderno.

Poi arriva il riferimento al “marito della preside” che i Carabinieri del Ros e i militari della Guardia di Finanza identificano nell’avvocato Lorenzo Gatto, storico difensore di fiducia di diversi esponenti della cosca Pelle di San Luca: “… incompr. … l’altra sera, Bastiano, ho incontrato (mi ‘mbattiu) … omissis…, mi ha detto “sai, fammi una cortesia” … è capitato Bastiano è venuto a trovarmi là … ed hanno preso impegni; Cosimo Cherubino hanno preso impegni; col marito della preside hanno preso impegni. Lo sai che il marito della preside sono tutti una cosa … lo sapevi no?…”

Stando alle carte raccolte dai pubblici ministeri Nicola Gratteri, Antonio De Bernardo e Giovanni Musarò, Giorgi conosceva il rapporto professionale di Gatto con i Pelle, sottolineando che questi era l’Avvocato che curava gli interessi della famiglia “Gambazza” (“… eh … è il suo avvocato…”) e riportava, inoltre, un episodio che vedrebbe coinvolto Sebastiano Pelle, il quale avrebbe fatto pressioni su di lui quando si sarebbero verificati dei problemi con la Preside.

Chiacchiere in libertà, quelle di Giorgi. Chiacchiere che, in alcuni casi, gli inquirenti hanno valorizzato nel corpus indiziario su Zappalà, ma che, in altri casi (come questo) non hanno acquisito alcuna valenza di natura penale. Ciononostante nell’ordinanza firmata dal Gip Cinzia Barillà si legge: “Il riferimento alla Preside ed al marito di questa, l’Avv. Gatto, va valutato alla luce del fatto che fra i candidati alle elezioni regionali vi era Nucera Giovanni, fratello di Nucera Margherita, appunto Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Corrado Alvaro di San Luca”.

La preside Margherita Nucera è la moglie dell’avvocato Gatto e il fratello Giovanni Nucera era nel 2010 candidato con la lista Psi e Sinistra con Vendola. Non verrà eletto. Ci riuscirà, però, alcuni mesi fa, allorquando diventerà consigliere regionale (tuttora in carica) con la lista “La Sinistra” in appoggio a Mario Oliverio.

Fatto sta che, comunque, non sarà oggetto dell’accertamento degli inquirenti alcun tipo di appoggio elettorale, come invece affermerebbe Giorgi nelle proprie conversazioni.

Il candidato di riferimento dei Pelle, dunque, sarebbe stato, secondo i magistrati, il medico Pietro Antonio Nucera, già coinvolto nelle precedenti indagini. Tra il materiale che ha riportato in carcere Zappalà viene inserita anche l’intercettazione in cui si fa riferimento ad altri soggetti.

Una circostanza, quella riguardante i presunti accordi raccontati (o millantati) da Giorgi, che, secondo quanto si legge nell’ordinanza a firma del Gip Cinza Barillà, troverebbe conferma in un’ulteriore conversazione in cui il sindaco di San Luca, raccontando ad un altro interlocutore l’incontro avuto con Sebastiano Pelle “Gambazza”, menzionava tale circostanza (“… omissis … Eh … loro sono che combinano tutti questi … ho preso e gli ho detto “Bastia vuoi che ti dico una cosa? Tu hai preso impegni l’altra sera con … omissis … a Reggio?” Dice, “si.” “Hai preso impegni con Pierino Nucera?” Dice, “si.” “Hai preso impegni con il fratello della preside?” Dice, “si.” “E vedi di mantenerli…” mi segui? … omissis…”).

Di Claudio Cordova, Direttore de Il Dispaccio

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