Mafia nel comune di Misilmeri: 10 arresti
I Carabinieri del nucleo investigativo di Palermo, coordinati dalla Procura di Termini Imerese, hanno effettuato questa mattina dieci arresti nell'ambito dell'operazione “Monopolium”, tesa a smantellare l'infiltrazione mafiosa avvenuta all'interno del comune di Misilmeri, vicino Palermo.
Fra gli altri, sono stati arrestati Irene G., funzionario del comune, e l’ingegnere Paolino R. che assieme ad altri professionisti sono accusati di aver favorito indebitamente l’assegnazione proprio a Paolino R. di diversi incarichi di progettazione di opere pubbliche.
In particolare Irene G. provvedeva a mantenere artificialmente basso il valore delle opere facendo si che, restando formalmente sotto i 100 mila euro, non fosse necessaria la pubblicazione di un bando di gara ufficiale.
L’indagine prende le mosse dall’operazione „Sisma“ dell’aprile 2012, che aveva portato all’arresto dell’allora reggente del mandamento di Misilmeri Francesco L.G., e aveva indagato e accusato di associazione mafiosa anche Tonino M.V. (il presunto boss di Villabate arrestato cinque giorni fa, come raccontato da questo blog). L’operazione Sisma aveva già identificato le numerose infiltrazioni della mafia dentro il comune di Misilmeri, tanto che nel luglio 2012 l’amministrazione era stata sciolta proprio per questa ragione.
In questa nuova operazione sono state individuate anche le specifiche opere su cui il sodalizio criminale aveva messo le mani. Fra queste c’è la realizzazione di un impianto sportivo che, ironicamente, avrebbe dovuto essere costruito su un terreno che era stato confiscato alla mafia, mostrando come Cosa nostra tenti comunque di rientrare in possesso delle sue ricchezze. Gli altri progetti comprendevano importanti opere di restauro e la realizzazione di un eliporto.
Operazione Monopolium — Mafia nel comune di Misilmeri from CORRECTIV on Vimeo.
In un caso specifico, riguardante la realizzazione di opere idrauliche nelle campagne di Misilmeri, oltre alla turbativa degli incanti Irene G. e Paolino R. dovranno rispondere anche di aver mentito sulla fattibilità delle opere, visto che l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente aveva segnalato che „la realizzazione di tali opere avrebbe potuto provocare dei fenomeni di esondazione del canale principale …“,, un avvertimento che l’avidità dei soggetti ha tranquillamente ignorato.
Giulio Rubino, Cecilia Anesi