Mafia (IT)

Crotone, sequestrati beni per due milioni a presunti esponenti della ‘ndrangheta

La Guardia di Finanza è alle prese con l'esecuzione del provvedimento di sequestro intervenuto nei confronti di Martino C., ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca 'Farao-Marincola' , meglio conosciuta come 'locale di Cirò' e a Vincenzo C., al vertice del locale di 'ndrangheta di Petilia Policastro, con riferimento alla cosca dei 'Comberiati', già in custodia cautelare ed attualmente in attesa di giudizio per altri procedimenti pendenti tra cui omicidio ed associazione mafiosa.

von Giulio Rubino

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GuardiadiFinanza

Un sequestro per due milioni di euro complessivi, disposto dal Tribunale di Crotone che ha accolto la richiesta di Vincenzo Antonio Lombardo, Procuratore di Catanzato.
Il provvedimento è stato adottato all’esito di lunghe indagini patrimoniali svolte, su delega della DDA di Catanzaro coordinato dal nucleo della Polizia tributaria e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Crotone. Dalle indagini patrimoniali anche estese ai familiari dei due pregiudicati hanno evidenziato una consistenza patrimoniale non compatibile con i redditi dichiarati, irrisori e non sufficienti a soddisfare le primarie esigenze di mantenimento del nucleo familiare.

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tribunale di Crotone

Aziende legate all’attività di commercio all’ingrosso di alimentari, esercizi commerciali legati al dettaglio di biancheria nonché un appartamento e cinque fabbricati, due terreni e svariati rapporti bancari legati alla famiglia è quanto è stato sequestrato a Martino C., presunto affiliato alla cosca „Farao-Marincola“. Già con diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti ed in materia associativa, era stato sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. a seguito del provvedimento disposto dal Tribunale di Crotone nel marzo 2008.
La seconda operazione delle Fiamme Gialle ha riguardato la cosca dei Comberiati con particolare riguardo a Vincenzo C. con l’apposizione di sigilli a 21 terreni agricoli per un’estensione di oltre 17 ettari, a due terreni a Mesoraca, a tre fabbricati Petilia Policastro, tre autovetture e altrettanti rapporti bancari e postali. Nei confronti del presunto vertice del locale di ‘ndrangheta di Petilia Policastro il Tribunale di Crotone aveva già disposto, nel 2010, la misura di prevenzione personale di sorveglianza speciale per via della sulla pericolosità sociale cui si è accompagnata la misura patrimoniale per la disponibilità (diretta o indiretta) di beni di un valore sproporzionato da far ragionevolmente ritenere che siano frutto di attività illecite e di reimpiego.
Risultati che confermano il continuo lavoro della Guardia di Finanza, in sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nella lotta alla criminalità organizzata attraverso un particolare controllo alle attività imprenditoriali in cui le organizzazioni criminali reimpiegano i capitali illecitamente accumulati. Attraverso costanti attività investigative finalizzate al sequestro ed alla confisca dei proventi e dei beni ottenuti dalle attività delittuose si riescono dunque a smascherare quei soldi sporche che spesso si mimetizzano e ripuliscono nell’economia legale.

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dda crotone



Flavia Zarba