Sequestro di beni per un valore di 3,5 milioni ad imprenditore gelese vicino a „cosa nostra“
E' stato diffuso quest'oggi, dalla Dia, l'annuncio dell'esecuzione del decreto di sequestro, per un valore di circa 3.500.000 euro, emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Caltanissetta, nei confronti di un imprenditore gelese vicino a Cosa Nostra.
La misura di prevenzione personale e patrimoniale in questione, che reca la firma del Direttore della D.I.A., concerne imprese, quote societarie, beni mobili, immobili e rapporti bancari.
Pare che l’mprenditore, Alberto C., di Gela, fosse vicino alla famiglia di „cosa nostra“ gelese riconducibile al noto boss Giuseppe Piddu MADONIA.
Il personale della Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta ha dunque proceduto nei confronti dell’imprenditore, risultato a disposizione dell’associazione mafiosa di Gela e in rapporto d’affari con la stessa, tramite società al medesimo riconducibili.
Lo stesso avrebbe destinato alle famiglie di „cosa nostra“ ingenti disponibilità finanziarie in cambio di interventi finalizzati ad imporre le proprie forniture di inerti, utilizzando, per tale illecito scopo, il metodo delle ovrafatturazioni di forniture e/o trasporti.
Si sarebbe dunque avvalso della forza di intimidazione del sodalizio mafioso per acquisire una posizione dominante e di esclusivo controllo nel settore nevralgico delle forniture e del trasporto dei materiali inerti impiegati per la realizzazione di opere pubbliche e private.
Nello scorso gennaio 2014, sempre su proposta del Direttore della D.I.A, era stato infatti sequestrato il patrimonio immobiliare ed imprenditoriale, del valore di circa 3 milioni di euro, al fratello dell’attuale proposto, un 54enne sempre di Gela anch’esso risultato vicino alla famiglia di „cosa nostra“ gelese.
Flavia Zarba