Arrestato per estorsione un affiliato al mandamento mafioso di Bagheria,Palermo.
E' stato arrestato, dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, Atanasio Ugo L., ritenuto responsabile di tentata estorsione.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal GIP del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia a seguito dell’attività di indagine svolta dalla Dichiarazione Investigativa Antimafia palermitana, coordinata dal Procuratore Aggiunto dr. Vittorio Teresi e dal Sostituto Procuratore dr. Alessandro Picchi.
L’impulso è partito da un imprenditore e amministratore di una società cooperativa, gestore di una casa di riposo che ha abbattuto il muro dell’omertà denunciando le vessazioni. Significativo è stato inoltre il contributo dell’associazione antiracket „Addiopizzo“ di Palermo che ha fornito un adeguato supporto morale alla vittima ribadendo con forza l’appello a quanti vivono ancora oggi stretti dalle maglie del racket delle estorsioni.
L’associazione, nata a Palermo ha segnato, per la città, il risveglio dalla lunga acquiescenza al racket delle estorsioni e continua la sua lotta giornalmente, facendosi portavoce di una „rivoluzione culturale“ contro la mafia.
Le articolate investigazioni di natura tecnica, poste in essere dalla D.I.A. hanno permesso di stigmatizzare le richieste di somme di denaro, a titolo di „pizzo“, fatte dall’ estorsore all’imprenditore in modo pressante, continuato e minaccioso.
L’indagato era infatti già sorvegliato speciale della Pubblica Sicurezza ed è stato ritenuto affiliato al mandamento mafioso di Bagheria, a Palermo, nel cuore di Cosa Nostra.
A tale mandamento appartengono le famiglie di Villabate, Ficarazzi, Casteldaccia ed Altavilla Milicia.
Il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere, ove Atanasio Ugo L. è già detenuto dal giugno scorso, in quanto colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Palermo, per i reati di associazione mafiosa ed estorsione.
Dietro tale provvedimento c’è sicuramente un segno di apertura affinché sempre e sempre più vittime decidano di collaborare e denunciare i soprusi.
Flavia Zarba