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“Ghost Ship”, la nave fantasma di Mafia Capitale: truffa milionaria alla Marina Militare

Scattano le manette per sei persone, dopo che la Guardia di Finanza e il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri hanno lanciato l'operazione 'Ghost Ship', dopo avere scoperchiato una truffa nelle forniture di gasolio alla Marina Militare italiana da parte di persone legate a Mafia Capitale.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Oltre sette milioni di euro per 11 milioni di litri di gasolio, questo il valore delle consegne pagate dallo Stato Italiano per rifornimenti alla marina militare italiana presso il Commissariato Militare Marittimo del porto di Augusta (SR).

Con la complicità di alcuni ufficiali della marina militare il broker del petrolio Massimo P., detto Massimo il Romanista, aveva organizzato una serie di false consegne tramite la ditta danese O.W. SUPPLY A/S riconducibile al cittadino Danese Lars P. Bohn.

Peccato che la „Victory I“, la nave che avrebbe effettuato le consegne, fosse naufragata nell’oceano Atlantico nel settembre 2013, tanto che alcuni componenti dell’equipaggio risultano ancora oggi formalmente dispersi.

Massimo P, proprietario della Global Chemical Broker s.r.l. e Andrea D’A. della ABAC Petroli, fungevano da intermediari fra la O.W. Supply A/S e la Marina Militare. L’azienda Danese, oggi formalmente in bancarotta, era la titolare dell’appalto di fornitura presso la Marina.

Naturalmente, nessuno al porto di Augusta ha mai avvistato la Victory I, ma al Commissariato Marittimo il sodalizio criminale poteva contare su solidi appoggi: il capitano di Corvetta Mario L, ed il Maresciallo Sebastiano D., rispettivamente Capo Deposito e Capo Reparto Combustibili, preparavano le carte false, I Marescialli Salvatore DP. E Salvatore M., fornivano ulteriore supporto attestando la ricezione del carburante, ed il tecnico chimico Francesco I. ne certificava la buona qualità.

Massimo P. era già noto alle forze dell’ordine: ha infatti precedenti per associazione a delinquere, truffa, falsità in scrittura privata e falsità ideologica, oltre a contrabbando, omicidio colposo ed emissione di assegni a vuoto. Il suo nome emerge anche nelle carte della recente operazione „Mondo di Mezzo“, che ha colpito la mafia romana di Massimo Carminati, ex membro della Banda della Magliana e del gruppo terroristico di estrema destra NAR.

Nell’informativa dei Reparti Operativi Speciali dei Carabinieri si legge come Massimo P facesse parte degli imprenditori saldamente nella morsa dell’organizzazione criminale, e come sia stato ripetutamente vittima di estorsione. Il broker del petrolio, nonostante tutto non mancava di pagare la sua quota ai ‘boss’ anche a seguito di violenze fisiche subite.

L’elaborata frode svela quanto lontano si siano spinti i tentacoli della piovra romana, e mentre le indagini su come sia stata possibile sono ancora in corso, Massimo P, Andrea DA, Lars B e i militari Mario L, Sebastiano D e Salvatore M sono in carcere sotto custodia cautelare, e 7.4 milioni di euro sono stati loro sequestrati dal Tribunale di Roma.

Giulio Rubino, Cecilia Anesi