Mafia (IT)

Azzerato il mandamento di Pagliarelli: era governato da oligarchia mafiosa

Il mandamento di ‘Pagliarelli’, storica roccaforte di Cosa nostra, era governato da un’oligarchia. Lo hanno scoperto le indagini dei Carabinieri che hanno letteralmente azzerato il mandamento con il lancio, all’alba, dell’operazione Verbero che fatto scattare le manette ai polsi per mafia, traffico di droga, estorsione e corruzione a ben 39 affiliati, 20 mandati in carcere, 13 ai domiciliari e altri sei raggiunti da l’obbligo di dimora nel comune di residenza.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Trecento i carabinieri impiegati nell’operazione, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia grazie al lavoro degli aggiunti Augueci e Principato e dei sostituti Caterina Malagoli e Francesco Grassi.

Tra gli arrestati, anche i capi delle famiglie mafiose di ‘Pagliarelli’, ‘Corso Calatafimi’ e ‘Villaggio Santa Rosalia’, rispettivamente Giuseppe Massimiliano P., Alessandro A. e Vincenzo G.

E cioè l’oligarchia regnante: tre giovani ‘uomini d’onore’ tenuti al reciproco confronto sulle scelte strategiche che gestivano il sodalizio mafioso, in assenza di una leadership autorevole e unanimemente riconosciuta che Cosa Nostra, per il mandamento di ‘Pagliarelli’, non era riuscita a trovare.

Le ultime indagini sul territorio risalgono all’operazione ‘Hybris’ del 2011 e con esse venne identificata una radicata attivita estortiva che veniva portata avanti dai mafiosi ai danni di piccoli commercianti, una tendenza che era calata negli ultimi anni anche a causa della crisi economica.

I reggenti del mandamento si erano quindi soprattutto sul chiedere il pizzo agli aggiudicatari dei grandi appalti, come dimostra il tentativo di estorsione nei confronti dell’impresa che aveva vinto la gara per la ristrutturazione dell’ospedale Policlinico ‘Paolo Giaccone’, a cui era stato chiesto l’1% dell’importo complessivo dei lavori che ammontavano a circa 50 milioni di euro.

Ma non basta. Cosa Nostra di Palermo si era data alla droga, con rinnovato interesse. Ecco quindi arrivare dal Piemonte e dalla Campania stupefacente, per lo piu hashish (i sequestri per oltre 400 chili avvenuti negli anni scorsi lo comprovano), in grande quantità.

Nel 2012 uno dei corrieri, vicino agli ambienti mafiosi bagheresi, era stato sorpreso alla guida di un furgone per il trasporto di cavalli, dove pero al posto degli animali c’erano 250 chili di hashish acquistati dal clan camorristico dei ‘Gallo-Cavaliere’ di Torre Annunziata. A marzo scorso veniva fermato un nuovo carico di 150 chili trasportato da un torinese e da due catanesi, e acquistato dal mandamento di ‘Pagliarelli’ da Concetta C., una siracusana considerata dal 2003 a ‘capo di una violenta e armata organizzazione di trafficanti, in contatto diretto con il Perù e l’Equador’.

L’oligarchia di ‘Pagliarelli’ non aveva perso un colpo neppure sulla distribuzione della droga. La vendita al dettaglio, ovvero lo spaccio, è avvenuto fino ad oggi sotto
il diretto controllo del vertice mafioso che aveva imposto un preciso ‘protocollo operativo’. I pusher che non lo rispettavano sono stati puniti violentemente, sia con sanguinose spedizioni che con il ‘sequestro’ dei veicoli.

L’operazione ‘Verbero’ ha messo la parola fine alle attività mafiose del mandamento, almeno per ora.

Di Cecilia Anesi e Giulio Rubino