Operazione Rheinbrücke contro la ‘ndrangheta. Arrestato il boss di Engen e altri nove
La ‘Ndrangheta ha piantato radici forti in Germania esportando strutture ‘clone’ di quelle tipiche del territorio calabrese. I suoi membri, dislocati tra le città di Singen, Rielasingen ed Engen nella regione del Baden-Württemberg, ricoprono cariche di primissimo piano all’interno dell’organizzazione criminale.
E’ questo il quadro che emerge dall’odierna operazione ‘Rheinbrücke’ dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria in collaborazione con la Landeskriminalamt, la polizia federale tedesca.
Dieci soggetti ritenuti dagli inquirenti appartenenti ai locali di Rielasingen ed al suo omologo calabrese di Fabrizia sono stati arrestati la scorsa notte in Germania. I reati a loro imputati sono associazione a delinquere di tipo mafioso e concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Si tratta della prosecuzione dell’indagine ‘Helvetia’, condotta in collaborazione con le autorità svizzere e conclusa poco meno di un anno fa con l’arresto di 18 persone.
L’attività investigativa ha consentito di scattare un’istantanea delle ‘ndrine attive in Germania occidentale portando alla luce personaggi con relative doti e cariche ricoperte.
Ai vertici del locale di Rielasingen ci sarebbero stati Antonio C., con la funzione di capo, e Domenico ‘Mimmo’ N., avente il ruolo di vice capo. Entrambi soggetti originari della Calabria ma da tempo trapiantati in terra tedesca.
Altro personaggio di primo piano è Achille Primerano. ll suo nome non è nuovo a chi si occupa di ‘Ndrangheta. Nel corso dell’ operazione ‘Santa’ del 2009 egli era infatti già stato identificato dalle autorità tedesche come capo del clan di Engen, pittoresco paese del Baden-Württemberg. La presenza dell’uomo originario di Giffone durante riti di affiliazione alle cosche tedesche della ‘Ndrangheta era stata già rivelata nel corso delle operazioni Crimine ed Helvetia.
Come rivelato da CORRECTIV lo scorso Gennaio, Primerano era però rimasto a piede libero nonostante le pesanti accuse a suo carico. Allora i nostri tentativi di contattarlo per avere un suo commento sulle indagini andarono a vuoto.
Oggi viene confermata la sua caratura criminale ed il suo ruolo di rilievo nella ‘ndrangheta tedesca.
Achille Primerano — a detta degli inquirenti — non solo avrebbe partecipato a riunioni esclusive ma sarebbe perfino stato in grado di conferire cariche e doti ai nuovi affiliati. Elementi che fanno ipotizzare che Primerano sia in possesso della carica di ‘Vangelo’ o della ‘Santa’, alcuni tra i gradi più prestigiosi.
Una posizione così elevata nella gerarchia della ‘Ndrangheta da permettergli di mantenere contatti personali con Domenico Oppedisano, ritenuto uno dei boss supremi della mafia calabrese.
E’ proprio a quest’ultimo che i soggetti arrestati si sarebbero rivolti per risolvere un netto contrasto insorto tra le articolazioni estere della ‘Ndrangheta.
Sullo sfondo si staglia una vera e propria lotta intestina per la supremazia del territorio svizzero-tedesco. Da una parte la ‘ndrina di Fraunfeld, capoluogo del Canton Turgovia, capeggiata da Antonio Nesci, alias ‘La Montagna Svizzera’, e dall’ altra la società di Singen e i locali associati.
Un conflitto interno che nel 2009 fece scattare le indagini congiunte della Procura di Reggio Calabria e delle autorità tedesche risultate negli arresti di oggi.
Nel corso dell’operazione sono stati impiegati oltre 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori e dell’8° Nucleo Elicotteri, mentre in Germania l’esecuzione è stata curata dalla polizia del Land (LKA) Baden-Württemberg supportata da unità della polizia antisommossa per il rilevamento di oggetti di prova con un dispiego di forze di circa 200 uomini.
Matteo Civillini