Confiscati 8 milioni di euro a Santonastaso, avvocato dei Casalesi
Michele Santonastaso era uno degli avvocati prediletti dai Casalesi, il clan egemone della Camorra casertana. Oggi gli vengono confiscati beni e fondi per otto milioni di euro. Nel 2009 si era mosso su ordine di Antonio Iovine per ottenere un consolato onorario in Repubblica Centro Africana.
Michele Santonastaso è famoso per avere letto in aula, nel 2008, 60 pagine a firma dei boss, una difesa fatta per lo più di minacce a giornalisti e magistrati. L’avvocato è stato arrestato due anni dopo dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli — a ottobre 2010 – dopo che la locale procura antimafia di Napoli lo aveva accusato di corruzione, falsa perizia e concorso in falsa testimonianza, tutti reati aggravati per aver di volta in volta agevolato il clan dei casalesi – fazione Bidognetti, il clan Cimmino e il clan La Torre. Santonastaso era poi stato raggiunto da un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere, a gennaio 2011, per associazione per delinquere di stampo camorristico, corruzione in atti giudiziari, induzione a non rendere dichiarazioni all’Autorita Giudiziaria aggravati dall’aver agevolato il clan dei Casalesi – fazione Bidognetti.
Nel 2011 è arrivato anche un primo sequestro, oggi tramutato in confisca. Questa mattina la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e i Carabinieri di Caserta, su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, hanno messo i sigilli ad oltre otto milioni di euro di beni e fondi dell’avvocato.
Contemporaneamente, la Questura di Caserta lo ha sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza casertano, Santa Maria Capua Vetere, per quattro anni.
Le indagini del pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Cesare Sirignano, che hanno portato Santonastaso in carcere hanno anche dimostrato come tra il 2009 e il 2010 il clan dei Casalesi avrebbe tentato di infiltrare l’economia della Repubblica Centrafricana proprio tramite il legale. Infatti, Antonio Iovine, boss dei Casalesi, arrestato solo a novembre 2010, avrebbe impartito al suo legale Santonastaso il compito di ottenere la carica di console onorario del paese africano.
CORRECTIV ne ha gia’ scritto con il lavoro ‘Mafia in Africa’ — un’inchiesta dei centri di giornalismo d’inchiesta italiano IRPI e africano ANCIR. Nel 2009 Santonastaso ha conosciuto Maurizio S., un imprenditore veneto che aveva avviato un progetto umanitario in Repubblica Centro Africana con l’appoggio della fondazione Mondo Migliore.
Santonastaso a quel punto avrebbe promesso di finanziare il progetto umanitario, possibilmente ai fini di ottenere così un ingresso nel paese. Agli inquirenti Maurizio S. racconta di avere consegnato all’avvocato una bozza del progetto, comprensiva di contatti locali, tra cui alcuni sacerdoti, il generale Rivera Sancez dei servizi segreti americani, Elie Dote, rappresentante del Presidente della Repubblica Centrafricana Francois Bozize e il Presidente Bozize in persona.
Maurizio S. dichiara di non avere avuto il minimo sentore di avere a che fare con un ‘ambasciatore’ della camorra, e si dice molto preoccupato dall’avere condiviso la bozza di progetto con Santonastaso che potrebbe avere utilizzato i suoi contatti per raggiungere gli obiettivi criminali. Agli inquirenti racconta di avere capito solo dopo l’arresto dell’avvocato con chi avesse a che fare e che il vero interesse era lo sfruttamento delle materie prime e il consolato onorario per i boss della camorra.
Nel 2014 Santonastaso è stato condannato in primo grado a 11 anni per mafia.
Oggi la DIA ha confiscato oltre 8 milioni di beni, tra una quota della Azzurra Immobiliare srl e tutte le quote della Daniele Immobiliare srl, inclusi 15 terreni registrati a suo nome, vari fabbricati, immobili e automobili, un credito di oltre 292mila euro vantato da Santonastaso nei confronti della Azzurra Immobiliare srl e 26 rapporti finanziari intestati al legale e ai suoi familiari.