Ragazzo del liceo insegna l’antimafia alla conferenza del Centro Pio La Torre
Gli educatori del Centro Pio La Torre si sono trovati davanti una vera sorpresa alla quinta “Conferenza del Progetto Educativo Antimafia 2015-2016“ stamattina a Palermo, quando un ragazzo delle superiori e' intervenuto nel dibattito dichiarando che lo Stato non fa abbastanza per estirpare le radici della mafia. Ecco perche' l'educazione e la prevenzione antimafia diventano assolutamente necessarie.
Oggi a Palermo si svolge il quinto appuntamento della “Conferenza del Progetto Educativo Antimafia 2015-2016“ organizzata dal Centro Pio La Torre per promuovere una cultura dell’antimafia tra i ragazzi delle scuole superiori. Durante l’appuntamento di oggi con docenti, esperti e studenti, il Centro Pio La Torre ha raccolto una sorpresa, un ragazzino che ha dichiarato di avere alcuni parenti condannati per mafia ma di volere rompere questo legame. Ha però accusato lo Stato di non fare abbastanza per promuovere una cultura antimafia.
La battaglia culturale contro la mafia è infatti di primaria importanza, quanto all’estero per far capire cosa sia il fenomeno mafioso, come si possa riconoscerlo e quali anticorpi mettere in campo, tanto in Italia per fare venire meno quell’appoggio popolare che tutt’oggi continua a ricevere in alcune aree del nostro paese, e che resta la vera forza della mafia oltre l’economia corrotta.
“Io ho parenti condannati per mafia“, ha dichiarato l’adolescente, come riportato da Grandangolo Il Giornale di Agrigento. „Non ho paura di affermarlo qui, davanti a tutti, perché ho deciso di cambiare il mio corso, quello della mia famiglia. Dobbiamo deviare, tagliare questo filo perverso. Perché lo Stato non investe nella cultura, nella prevenzione, nella partecipazione?“. Per il ragazzo, lo Stato “non interviene davvero per estirpare le radici di questo male. Si dice che lo Stato siamo noi, ma ciò è vero fino a un certo punto. Tante cose noi non possiamo farle, solo le istituzioni a un certo livello possono intervenire per combattere nel cuore la mafia, colpendono le cause sociali e culturali“.
Il Centro Pio La Torre sta promuovendo la cultura dell’antimafia presso le scuole superiori con il Progetto Educativo „persegue la finalità di accrescere la conoscenza e la valutazione critica delle mafie, del loro ruolo negativo nelle società nazionali, dei loro rapporti complessi con la realtà economica, sociale, istituzionale, politica. Nel corso degli anni sono diventati sempre più evidenti, anche mediaticamente, i vari brodi di cultura della penetrazione delle mafie nel tessuto economico e sociale europeo — dalla corruzione al riciclaggio e autoriciclaggio, dai vari traffici illeciti internazionali ai reati-spia di tipo finanziario. Sarà obiettivo del progetto esaminare i vari aspetti dell’evoluzione delle mafie anche alla luce dei nuovi orientamenti maturati a livello dell’Unione Europea.“
Nella pratica, il Progetto Educativo prevede un’indagine sulla percezione del fenomeno mafioso condotta tra i ragazzi delle scuole superiori di Palermo, delle videoconferenze tematiche trasmesse in streaming a tutte le scuole coinvolte nel progetto e con momenti di dibattito aperto, l’offerta per i ragazzi di pubblicare sul sito del Centro Pio La Torre dei testi sulle mafie e in ultimo la possibilità per i ragazzi di mettere in scena a teatro i testi teatrali “Orgoglio di Sicilia“ di Vincenzo Consolo e „Fango“ di Gabriello Montemagno, stampati dal Centro.