Mafia (IT)

Nuovo arresto per il presunto boss di Villabate

tonino M.V., ritenuto dagli inquirenti boss di Villabate e ai vertici del mandamento di Bagheria, nella provincia di Palermo, è stato arrestato nuovamente dal Reparto Operativo del Nucleo Investigativo dei Carabinieri del capoluogo, guidato dal tenente colonnello Salvatore Altavilla.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Il boss a cui piacciono le donne e la bella vita, Tonino, 44 anni, è sicuramente un capo sui generis. Arrestato nel 2012 a Bali in Indonesia, dopo essere sfuggito ad un precedente tentativo di arresto nell’aprile 2011, ostentava ricchezza e potere, anche durante la lunga latitanza lontanissimo da casa.
Dall’esilio riusciva comunque a condurre i suoi affari in Africa: muovendo soldi offshore e continuando a gestire gli interessi della mafia di Villabate e Bagheria, senza perdere mai il controllo della situazione.
Da fine giugno Tonino era sotto intercettazione. I Carabinieri hanno scoperto, grazie alle sue ricerche internet, che il mafioso stava organizzando una nuova fuga, all’estero, e per questo stava cercando maschere in silicone ad alta definizione. I Carabinieri hanno ritenuto reale e preoccupante il pericolo di fuga, considerato che Tonino aveva già dimostrato di essere in grado di sopportare lunghi periodi di latitanza.
Figlio di una storica famiglia mafiosa della provincia di Palermo, condannato per mafia nel 1998, nell’aprile 2012 i carabinieri davano esecuzione ad un’ordinanza cautelare nei confronti di diversi soggetti considerati mafiosi tra cui il capo del mandamento di Misilmeri, Francesco, L.G. poi condannato in primo grado a 18 anni per mafia e crimini ad esso connessi.
A fine dicembre 2011 vie ne tratto in arresto anche Antonino Z., molto legato a Tonino M.V., e quest’ultimo si da alla fuga. Un anno dopo, il 7 dicembre 2012, I carabinieri lo scovano: era a a Bali, dove viene fermato e incarcerato per un anno. Il 7 dicembre 2013 viene estradato in Italia dove, per decorrenza dei termini di custodia cautelare, viene rimesso in libertà con obbligo di dimora.
I nuovi elementi di indagine, forniti anche da collaboratori come Antonino Z., dimostrano come in questo tempo Tonino abbia continuato il suo ruolo di boss di Villabate, addirittura accrescendo il suo potere.

Cecilia Anesi, Giulio Rubino