Mafia (IT)

Sequestrati 50 Milioni Di Euro Ad Imprenditore Messinese

ammonta a 50 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla DIA ad un imprenditore contiguo a Cosa Nostra. Catania e Messina sono i territori interessati all'esecuzione del provvedimento di sequestro e confisca dei beni, emesso dal Tribunale di Catania nei confronti di Mario Giuseppe S., uomo di fiducia del capo mafia mistrettese.

von Giulio Rubino

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Un vasto patrimonio, quello sequestrato e confiscato dalla DIA di Catania costituito da società, ditte individuali e numerosi immobili, tra cui vaste distese di terreno e svariati fabbricati per un valore di 50 milioni di euro appartenenti a Mario Giuseppe S., originario di Capizzi (ME). L’imprenditore, contiguo a Cosa Nostra, aveva destato sospetti già a seguito di precedenti accertamenti eseguiti, dal cui esito, supportato da accurate perizie, ne risultava un’anomala escalation patrimoniale ed imprenditoriale, nell’arco di circa 15 anni, del tutto ingiustificata dai redditi dichiarati dallo stesso o dal suo nucleo familiare.
Sulla base delle attività svolte dalla D.I.A., Mario Giuseppe S. è infatti ritenuto essere uomo di fiducia del capo di Cosa Nostra mistrettese, Sebastiano R. (deceduto nel 2010), fratello del più noto Pietro R., condannato per aver confezionato e fatto esplodere l’ordigno della strage di Capaci con attentato alla vita del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei componenti della scorta Antonio Mortinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo.
Proprio a seguito di un complesso iter processuale, durato per anni, è di queste ultime ore la notizia dell’esecuzione del decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Prevenzione di Catania che ordina la confisca di tutti i beni riconducibili al cosiddetto ‘Gruppo di Mistretta’, operante nella zona tirrenica-nebroidea della provincia messinese.
Le indagini, delegate dalla Procura Distrettuale di Catania alla Direzione Investigativa Antimafia di Messina, coordinata dal Centro Operativo di Catania, completano così gli accertamenti patrimoniali che avevano già permesso di confiscare, in via definitiva, alla famiglia S. beni per complessivi 200 milioni di euro (Operazione ‘Belmontino’ e ‘Malaricotta’).
Fondamentali sono risultate, come sempre, le dichiarazioni dei vari collaboratori di giustizia, tra cui Umberto D.F. e Giuseppe M., dalle quali è emerso l’interesse degli S. per le energie alternative ed il l loro impegno, in accordo con Cosa Nostra, per lo sviluppo di progetti relativi a parchi fotovoltaici siti nella piana di Catania.
L’ esecuzione del decreto di confisca effettuata dalla DIA di Catania e di Messina ha richiesto l’ impiego di 40 militari presenti contemporaneamente in vari luoghi ed ha riguardato aziende, società, ditte individuali operanti nel settore della coltivazione e dell’allevamento di bovini e ovi-caprini, fabbricati, veicoli e persino 324 terreni (per una estensione complessiva di circa 700 ettari) ubicati nei comuni di Militello Val di Catania (CT), Mineo (CT), Vizzini (CT) e Capizzi (ME).
Flavia Zarba