Maxi operazione anticamorra nei confronti degli affiliati clan Belforte di Marcianise
ll Blitz anticamorra, avvenuto questa notte nel Casertano e coordinato dalla DDA di Napoli, ha dato il via all'esecuzione di 34 ordinanze di custodia cautelare nei confronti degli affiliati clan Belforte di Marcianise (CE), ed in particolare della frangia egemone a Maddaloni (CE).
Condotte estorsive, reati inerenti le armi, partecipazione ad un’associazione finalizzata alla detenzione ed allo spaccio di stupefacenti, delitti aggravati dalla metodologia estorsive, reati inerenti le armi, partecipazione ad un’associazione finalizzata alla detenzione ed allo spaccio di stupefacenti, delitti aggravati dalla metodologia: queste, sono solo alcune delle accuse che pendono in capo ai gravi indiziati di partecipazione ad associazione di stampo mafioso che da tempo operavano nel territorio casertano.
Le indagini hanno fatto luce sugli assetti del sodalizio criminale dal 2006 ai giorni nostri, ricostruendone l’organigramma ed individuando coloro che, nel tempo, si sono succeduti alla sua guida così da riuscire a svelarne le attività criminali poste in essere sul territorio.
Prime tra tutte le asfissianti e capillari condotte estorsive realizzate, in danno di numerosi imprenditori e commercianti, al fine di agevolare la suddetta organizzazione camorristica.
Le indagini si son dunque concluse con l’esecuzione di ben 34 ordinanze di custodia cautelare, di cui 28 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, nei confronti degli indagati, a vario titolo di delitti aggravati dalla metodologia mafiosa e dal fine di agevolare la suddetta organizzazione camorristica.
La misura cautelare in questione è il risultato finale di un lungo lavoro tecnico sull’articolazione maddalonese del clan Belforte, un’organizzazione criminale originariamente diretta dal suo capo storico Angelo A., sino al suo assassinio, avvenuto nel 2006 e poi guidata dai pregiudicati Antonio F. e Nicola M., sino al loro arresto nel 2009.
Ad agevolare le indagini è stato il sequestro di alcuni fogli riportanti i nominativi e le cifre chiaramente riferibili ai ratei estorsivi richiesti dall’organizzazione agli operatori economici della zona, operato già nel 2011 in occasione dell’arresto del pregiudicato Pasquale M., assurto ai vertici dell’organizzazione.
Da anni, le vittime delle estorsioni si mantenevano reticenti nonostante il fenomeno fosse sempre più diffuso a tal punto da coinvolgere interi cantieri edili, fornitori di calcestruzzo ed inerti, distributori di carburante, aziende di trasporto, commercianti ortofrutticoli, bar e negozi di abbigliamento.
Alcuni degli affiliati indagati avevano perlopiù costituito un’organizzazione attiva nel territorio di Maddaloni e zone limitrofe, finalizzata alla gestione del mercato degli stupefacenti che operava „parallelamente“ all’organizzazione camorristica.
Flavia Zarba