Mafia (IT)

Operazione Eden 2 : altri 16 affiliati a Matteo Messina Denaro

E' in corso a Trapani, dalle prime ore di questa mattina, l'operazione dei ROS e del Comando provinciale di Trapani denominata “Operazione Eden2”.

von Giulio Rubino

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Su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo è stata infatti emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 indagati per associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina pluriaggravata, sequestro di persona ed altri reati aggravati da finalità mafiose.
Le indagini, finalizzate alla ricerca del latitante Matteo Messina Denaro, hanno confermato il vincolo di affiliazione al latitante nella provincia trapanese nonché diversi collegamenti funzionali a progetti criminali comuni con le famiglie palermitane e, in particolare, con il mandamento di Castelvetrano (TP) e con il mandamento di Brancaccio (PA) facente capo ai fratelli Graviano.

L’operazione si inserisce nel quadro di un’ulteriore manovra investigativa avviata dai carabinieri nel 2009 che ha condotto all’arresto di 48 esponenti di riferimento del ricercato trapanese e ad ingenti sequestri di beni per un valore complessivo di 88 milioni di euro.
Oggetto principale delle indagini dirette dal Procuratore aggiunto della locale D.D.A, la D.ssa Teresa Principato, e coordinate dai sostituti procuratori Carlo Marzella e Maurizio Agnello, è l’accertamento delle attività illecite del mandamento mafioso di Castelvetrano con particolare riferimento ai suoi esponenti.

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Il Boss Matteo Messina Denaro continua infatti a dare la propria autorizzazione formale tramite i noti „pizzini“ riorganizzando continuamente la struttura criminale attraverso nuove affiliazioni e l’avvio di un pervasivo e rigido controllo del territorio mediante intimidazioni e violenze.
L’ausilio di un agguerrito gruppo criminale alle sue dipendenze consente infatti al Boss di dettare le sue modalità operative e di consumare rapine ed estorsioni con atti intimidatori verso gli operatori economici locali, frequentemente sottoposti ad atti violenti e persino a sequestri di persona. All’interno dell’articolato sodalizio trapanese si è registrata la progressiva ascesa di B. che, allo scopo di far confluire proventi nelle casse della famiglia finalizzati a sostenere i suoi continui spostamenti logistici del latitante, continua ad esercitare pressioni sugli imprenditori locali e a consolidare i legami con i mandamenti al fine di intensificare il quadro omertoso tra le articolazioni mafiose.
Un quadro significativo che dimostra l’importanza del continuo intervento mediante provvedimenti restrittivi tra cui quello odierno volto a depotenziare, giorno dopo giorno, i circuiti criminali e a depauperare le risorse economiche del sodalizio criminoso.


Flavia Zarba