Mafia (IT)

Confiscati 18 milioni di euro ai narcotrafficanti della cosca di ‘Ndrangheta Marando

Cinque soggetti appartenenti alla famiglia Marando, cosca di ‘Ndrangheta egemone per anni in Piemonte facente parte della consorteria Perre-Marando-Agresta, strettamente legata alla famiglia dei Barbaro di Platì, sono stati raggiunti da misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza voluta dal Tribunale di Torino. Notificato dal Centro Operativo di Torino della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), il provvedimento riguarda anche la confisca di beni per un valore di circa 18 milioni di euro.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Il decreto, richiesto dal sostituto procuratore Rinaudo a seguito di una proposta avanzata dal direttore della DIA, scaturisce dall’operazione ‘Marcos’ di febbraio 2011, che aveva portato all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di otto ‘ndranghetisti tutti coinvolti nel narcotraffico dalla Colombia all’Italia e ritenuti responsabili del reato di riciclaggio aggravato.

Tra loro ci sono Domenico M., attuale reggente della cosca Marando, il fratello di Pasqualino, ‘storico’ capo famiglia deceduto a seguito di un agguato nei primi anni del 2000, suo figlio Antonio, suo fratello Nicola, il nipote Luigi e di altri soggetti.

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Operazione Marcos

Il patrimonio illecitamente acquisito dal gruppo familiare attraverso il reimpiego dei flussi di denaro provenienti dal narcotraffico erano affidati a Cosimo S., geometra originario di Bianco (RC) che sin dal 2000 si occupava di investire, per conto della cosca Marando, il denaro ‘sporco’ in attività ed imprese di costruzione e gestione immobiliare.

Tra i beni confiscati figurano abitazioni, ville e terreni ubicati in Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, formalmente intestati a persone fisiche e giuridiche, tutti riconducibili alla cosca Marando.

Di Cecilia Anesi, Giulio Rubino