Mafia (IT)

Trovato il ‘Codice San Luca” della ‘Ndrangheta: disarticolata cellula a Roma

i segreti rituali della 'ndrangheta calabrese, tradizioni e leggende mai confermate fino ad oggi, sono emerse da un documento ritrovato nel corso dell'importante operazione di oggi coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Il ‘Codice di San Luca’, così è stato denominato il quaderno in codice ritrovato nel corso di una perquisizione, riporta infatti nel dettaglio i passaggi rituali di affiliazione e dell’acquisizione di ‘doti’ o ‘gradi’ all’interno del gruppo criminale. L’arcaico rituale e la procedura da effettuare erano scritti in codice, con un alfabeto che la Squadra Mobile di Roma è riuscita a decifrare gettando luce su meccanismi interni alla ‘ndrangheta la cui veridicità rimaneva finora non confermata.

Il documento è stato ritrovato assieme ad un arsenale di pistole e fucili in uso ad un gruppo di fuoco costituito dalla cosca Pizzata, che assieme a quella dei Nirta si spartivano il mercato della droga a Roma.

Il Gruppo di Investigazione Criminalità Organizzata (GICO) della Guardia di Finanza di Roma ha infatti scoperto come proprio nella Capitale operasse una potente cellula delle pericolose cosche calabresi „Pelle- Nirta- Giorgi alias Cicero“, specializzata nel narcotraffico internazionale.

Nel corso dei sequestri sono stati complessivamente ritrovati 600 chilogrammi di stupefacenti fra hashish e cocaina, solo la punta dell’iceberg visto che le indagini hanno ricostruito come alcuni emissari di questo gruppo criminale fossero stanziati in Colombia e Marocco, in grado di trattare alla pari con i cartelli sudamericani e, in Italia, di porsi come referenti per altre bande sia collegate alla ‘ndrangheta che a clan della camorra napoletana.

Affari per decine di milioni di euro per le mafie, denaro pronto per essere immesso nel tessuto economico della città a rinforzare la presenza e l’influenza della cosca, da molto tempo radicata in diversi quartieri di Roma.
Fra gli arrestati figurano anche latitanti internazionali, come Luigi Martelli della cosca Pelle, cicercato dal 2012, Edmundo Salazar Cermeno, detto „il Chimico“ oltre che il latitante Francesco Nirta, preso alla stazione ferroviaria mentre era in partenza per Reggio Calabria.

I vertici di questa organizzazione non si sono limitati al traffico di stupefacenti, ma si sono resi anche responsabili di gravi fatti di sangue: la cosca Nirta nel corso dei contrasti con i Pizzata per il controllo del traffico di droga ha perso Vincenzo Femia, il suo referente romano fino all’omicidio compiuto il 24 gennaio 2013 da un commando formato da Massimiliano S., Francesco P., Antonio P. e Gianni C. della rivale cosca Pizzata.

Lo stesso gruppo di fuoco si era reso colpevole di intimidazioni e ferimenti, compresa la ‘gambizzazione’ di un carrozziere romano colpevole di aver mancato di rispetto ai killer.

L’operazione di oggi ha visto impegnati oltre 450 fra agenti di Polizia e militari della Guardia di Finanza, con elicotteri e unità cinofile, eseguendo 31 arresti per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, estorsione, detenzione abusiva di armi da fuoco e ricettazione.

Giulio Rubino, Cecilia Anesi