Custodiva l’arsenale dei clan. Ulteriori accuse per il pregiudicato Nicola Pezzella
il pluripregiudicato Nicola Pezzella, esponente di spicco della famiglia Bidognetti, affiliata al clan dei casalesi della camorra è stato colpito oggi da un ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Pezzella, già detenuto con una condanna definitiva a 15 anni emessa nel corso del processo Spartacus, lo stesso che ha visto l’ergastolo per Francesco ‘Sandokan’ Schiavone, Francesco Bidognetti, Michele Zagaria e Antonio Iovine, è oggi imputato anche del fatto di aver custodito per l’organizzazione mafiosa un cospicuo arsenale di armi da fuoco, comuni e da guerra.
Ad incastrare Nicola Pezzella sono state delle imprudenti conversazioni intercettate dalla Squadra Mobile di Caserta, conversazioni che costarono l’arresto per tentata estorsione, tentato danneggiamento, detenzione e porto illegale di materiale esplosivo, aggravati dalla metodologia mafiosa, nei confronti di Vincenzo C., Americo Q. e Stefano M.
Quest’ultimo, parlando con Americo Q., ha candidamente ammesso di custodire le armi per conto di Nicola Pezzella. Nonostante il collega tentasse di azzittarlo, le sue parole sono un fiume in piena:
Stefano M: Pezzella lo sai ( lo conosci, n.d.r.)…?
Americo Q: … e dai…! ti vuoi stare zitto!
Stefano M: tutta l’artiglieria ce l’ho io!
Americo Q: statti zitto, non parlare troppo!
Stefano M: …no no io ho l’artiglieria…!
Nel resto della conversazione, Stefano M. forniva dettagli sulle armi, pistole e fucili, fra le esortazioni alla prudenza del suo interlocutore. L’intercettazione è stata sufficiente per fornire agli investigatori abbastanza indizi per chiedere la custodia cautelare per Nicola Pezzella, che vede la sua già grave situazione ulteriormente compromessa.
Giulio Rubino, Cecilia Anesi