Mafia (IT)

Camorra. Confiscati cinque milioni di euro a imprenditori vicini ai Bidognetti.

Da almeno venticinque anni la gestione illecita dei rifiuti è uno dei business più ricchi della camorra, una gallina dalle uova d'oro che la criminalità organizzata campana ha saputo sfruttare ad ogni livello: dai rifiuti solidi urbani fino ai grandi traffici internazionali di rifiuti tossici.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Innumerevoli indagini e operazioni non hanno distrutto il predominio dei clan su questo settore, i cui massimi esperti sono ancora le famiglie della fazione dei ‘casalesi’.

La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli ha infatti confiscato ieri beni e società per per il valore di oltre cinque milioni di euro ai tre fratelli Generoso, Elio e Raffaele R.
Le indagini della DIA hanno dimostrato come i fratelli R. fossero partner d’affari di Gaetano C, nipote di Francesco Bidognetti, ccapo dell’omonima famiglia affiliata ai ‘casalesi’.

Generoso, Elio e Raffaele svolgevano un ruolo di intermediari, trasportatori, depositari ed infine smaltitori di rifiuti, un ruolo che svolgevano egregiamente, portando illegalmente in Campania tonnellate di rifiuti pericolosi, per i quali falsificavano o alteravano certificati di analisi.
In questo modo, mentre grandi quantità di elementi inquinanti finivano dispersi nell’ambiente, un ingente flusso di denaro entrava nelle casse dei fratelli R., e da li restava nelle disponibilità del clan Bidognetti.

I tre fratelli si sono visti confiscare dal decreto del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, quattro aziende attive nel campo dei rifiuti, di cui due si dedicavano al compostaggio, una allo smaltimento e una, con sede a Napoli, si occupava di intermediazione dei servizi connessi alla gestione dei rifiuti. Ma gli interessi di famiglia non si limitavano a questo settore: fra le aziende confiscate anche una impegnata nel commercio di prodotti ittici, e un altra che gestiva trattorie, paninoteche e pub.

Giulio Rubino, Cecilia Anesi