Mafia (IT)

Da Salerno al Marocco: fermata un’ala transnazionale del clan Fabbrocino

erano legati al Clan Fabbrocino e erano arrivati fino in Marocco, ma sono stati arrestati oggi dal Raggruppamento Operativo Speciale (R.O.S.) dei Carabinieri di Salerno. Si tratta di cinque imputati per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione, mediante violenza, di incendi, estorsioni, rapina con sequestro di persona, furti, ricettazione e concorrenza illecita nel settore delle forniture di calcestruzzo, quest’ultima indirizzata ad agevolare l’associazione di stampo mafioso facente capo a Mario Fabbrocino e conseguire illeciti profitti ai danni di onesti imprenditori.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

fabbrocino-1

Mario Fabbrocino è uno dei piu importanti boss della Camorra. Dopo la guerra contro Raffaele Cutolo, Fabbrocino – alleatosi con Carmine Alfieri e altri clan – nel 1978 fonda l’Onorata Fratellanza, che poi diventerà la Nuova Famiglia della Camorra. Dopo l’uccisione di suo fratello da parte del clan rivale dei Cutolo, Fabbrocino passa dieci sanguinosi anni di vendetta. Viene arrestato nel 1987 ma riesce a scappare, prima in Francia, poi in Sudamerica da dove si arricchirsce a dismisura con estorsioni e traffico di droga, impartendo ordini ai suoi uomini in Italia e riciclando i soldi in attività economiche sparse sia in Europa che in America Latina. Il tre settembre 1997 viene arrestato in un elegante appartamento a Buenos Aires ma viene estradato solo nel 2001. La condanna che oggi lo tiene stretto al 41bis in una cella del carcere di Terni arriva pero nel 2005. Dopo i primi sequestri, da anni la Direzione Investigativa Antimafia cerca i prestanome del boss, che continuano a gestire le sue attivita economiche e a fatturare per il clan.

Tra questi, anche gli arrestati odierni. Le ordinanze di custodia cautelari di oggi segnano di fatti una nuova scoperta, portata avanti dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia con il coordinamento del pm Corrado Lembo che ha condotto le indagini dei Carabinieri.

Dal 2002, quindi per ben oltre dieci anni, il sodalizio criminale dell’agro-nocerino disarticolato dall’operazione di oggi „Due Torri 2“ era stato capeggiato dall’imprenditore Mario T., che manteneva la sua roccaforte a Nocera Superiore (SA) ma riusciva ad operare su tutto il territorio nazionale e all’estero, in particolare in Marocco.

Le indagini sono state avviate nel 2008, quando i R.O.S. hanno sospettato che dietro al gravoso incendio di numerosi mezzi d’opera ai danni della Società Nocerina Beton di Nocera Inferiore, si celasse l’intimidazione di un’organizzazione di stampo camorristico. A confermarlo, vari episodi minatori ricevuti dai titolari dell’impresa Società Nocerina Beton che hanno denunciato le vessazioni.

Il R.O.S. è riuscito a scoprire che l’organizzazione criminale autrice delle minacce e degli attacchi fosse divisa in due batterie d’azione: un’ala operativa che si occupava di commettere i reati come illecita concorrenza, danneggiamento, minacce ed estorsioni, e un altro segmento dedito a furti, estorsioni (praticate con il metodo del c.d. „cavallo di ritorno“) e alla ricettazione.

Di Cecilia Anesi e Giulio Rubino