Mafia (IT)

Le mani della camorra sull’ospedale ‘S. Anna e S. Sebastiano’ di Caserta. Continua l’indagine „Croce Nera“, dopo gli arresti di gennaio, oggi arrivano sequestri per 10 milioni di euro.

Era un triumvirato a tenere le fila del patto camorristico che assicurava alla famiglia Zagaria, del clan dei Casalesi della camorra, il monopolio degli appalti per i lavori all'interno dell'ospedale S. Anna e S. Sebastiano di Caserta. Un triumvirato composto da politica, imprenditoria e camorra, come richiede ogni grande affare della criminalità organizzata.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Il S. Anna e S. Sebastiano, come il Mafia Blog aveva già raccontato lo scorso 21 gennaio all’alba degli arresti che avevano colpito 24 persone, era saldamente nelle mani dei casalesi, un affare da milioni di euro per le ditte ‘amiche’ che si assicuravano tanto gli appalti quanto i lavori in assegnazione diretta.

Ai vertici del ‘triumvirato’ e destinatari dei sequestri di oggi c’erano Elvira Zagaria, sorella del boss Michele, Raffaele D. imprenditore edile, e Antonio M., ex consigliere provinciale di Caserta per Forza Italia e uomo di Nicola Cosentino, a sua volta leader assoluto del centrodestra campano fino al suo arresto, avvenuto nel 2013 proprio per vicinanza alla camorra.

Impossibile dire precisamente da quando la camorra tenesse sotto controllo l’ospedale di Caserta. Certo è che la struttura di comando svelata dalle indagini era stabile da quasi un decennio: la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli infatti aveva rivelato come nel 2006 Francesco Zagaria, cognato di Elvira e all’epoca uno dei capi del clan, fosse riuscito a far nominare un suo uomo di fiducia, Luigi A., come dirigente generale dell’ospedale.

La camorra era già li da prima: sul piano politico, le nomine dentro il S. Anna e S. Sebastiano erano gestite dall’UDEUR, il partito dell’ ex Ministro della Giustizia Clemente Mastella.
Dentro l’UDEUR non mancavano apparentemente uomini pronti a fare da portavoce alla camorra: fino al 2006 la sezione Campana del partito era guidata da Nicola F. in seguito rivelatosi vicino alla famiglia Schiavone della camorra, al suo posto si è avvicendato poi Antonio F. vicino invece proprio agli Zagaria.

Fu così che inizialmente la famiglia Zagaria mise piede per la prima volta dentro il S. Anna e S. Sebastiano, salvo poi doversi trovare una nuova protezione politica quando l’UDEUR implose, travolto dai guai giudiziari del suo leader Mastella. Entra in scena in questo modo Antonio M. l’uomo politico del triumvirato, dal 2008 garante per gli Zagaria del ‘business’ al S. Anna e S. Sebastiano.

Cambiano quindi i nomi ma non il sistema, e la corruzione della camorra, nonché il suo stabile patto con il centrodestra della Campania hanno attraversato indenni gli anni e i cambi di governo, fino agli arresti di quest’anno.

I provvedimenti di sequestro danno una misura del valore degli affari messi in piedi dalla famiglia Zagaria: oltre 10 milioni di euro, fra società, fabbricati e terreni.

Giulio Rubino, Cecilia Anesi