Mafia (IT)

Messina: anche Cosa Nostra importava direttamente coca dalla Colombia, 14 gli arresti

 Ufficialmente il messinese G.A. partiva per il Sud America per "andare in vacanza" - in 

von Margherita Bettoni

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realtà trafficava cocaina tra la Colombia e la Sicilia. 

Lo ha scoperto un’ indagine guidata dal Procuratore Aggiunto Sebastiano Ardita e dal Sostituto Fabrizio Monaco.

Quattordici le misure cautelari eseguite questa mattina dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Messina, dodici delle quali in carcere e due agli arresti domiciliari. Il blitz di questa mattina ha permesso di disarticolare un’organizzazione criminale che gestiva un traffico internazionale di stupefacenti tra la Colombia e l’Italia. Nel corso dell’ operazione sono inoltre stati sequestrati beni per un valore di oltre 250 mila euro.

Il messinese G.A., alias Ginger, agiva da intermediario tra i clan mafiosi ed i cartelli colombiani, pagando questi ultimi con i carichi di denaro che gli pervenivano dall’Italia attraverso Money Transfer o carte anonime prepagate. Il nome in codice utilizzato da G.A. per i suoi viaggi in Colombia, Santo Domingo o Panama era “holiday”, vacanza — da qui il nome dell’ operazione. La droga veniva poi trasportata in Italia da veri e propri corrieri ed affidata qui a B.G., alias Pippo, noto trafficante messinese operante a Milano.

Dal capoluogo lombardo la droga veniva poi smistata ed inviata in parte al nord (Milano, Bergamo, Lodi ed Aosta), in parte al centro, dove B.G. era vicino al Boss Carmine Fasciani, e in parte al sud tramite il nipote del boss Benedetto Santapaola.

Mentre i finanzieri portavano a termine gli arresti, le Autorità Colombiane fermavano due corrieri dell’ organizzazione presso l’aeroporto di Bogotà. Questi stavano per rientrare in Italia con circa  6 chili di cocaina. La droga sequestrata avrebbe potuto fruttare oltre mezzo milione di euro.