Mafia (IT)

Duro colpo alla Sacra Corona Unita: 52 milioni confiscati a ‘Savino GT’

Cinquantadue milioni di euro entrano oggi nelle casse dello Stato dopo che i Carabinieri hanno scoperto l'enorme sproporzione tra i redditi dichiarati e la vita da nababbo che conduceva 'Savino GT', cassiere del clan 'Cannito-Lattanzio' della Sacra Corona Unita pugliese.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Cinquantadue milioni di euro entrano oggi nelle casse dello Stato dopo che i Carabinieri hanno scoperto l’enorme sproporzione tra i redditi dichiarati e la vita da nababbo che conduceva ‘Savino GT’, cassiere del clan ‘Cannito-Lattanzio’ della Sacra Corona Unita pugliese.

Savino Delvecchio, chiamato ‘Savino GT’ per via della sua sobria automobile, una Ferrari GT, faceva base a Barletta, vicino Trani. Ha precedenti per rapina, estorsione e usura ma è per il suo ruolo di cassiere del clan ‘Cannito-Lattanzio’ della Sacra Corona Unita che il Tribunale di Trani ha convalidato la confisca di beni per 52 milioni di euro.

Il sequestro, oggi tramutato in confisca, arrivò a settembre di due anni fa, e mise i sigilli a 29 terreni edificabili, 27 appartamenti, 62 garage, due società di costruzione, la Edil Sa.Ba e la D3 Immobiliare, una società di smaltimento rifiuti, la Nuova recupero Srl, 10 capannoni industriali, due vigneti, 16 mezzi di trasporto e 15 conti correnti bancari.

Con l’indagine ‘Download’ dell’aprile 2005, i Carabinieri dimostrarono come ‘Savino GT’ aveva truffato dei fornitori di uva ricavando oltre due milioni di euro (reato patteggiato nel 2007) mentre al fisco dichiarava redditi per settemila euro l’anno. Partendo da questo dato, gli investigatori scoprirono che nell’ambiente criminale Savino era trattato da re, sia per la Ferrari, sia per la bella moglie che dichiarava redditi per 31mila euro all’anno mentre era intestataria di 31 beni immobili e di diversi terreni.