Imprenditore in odore di Mancuso usava politici come prestanome. Sequestri in Svizzera e a Miami.
Riciclava in Svizzera ma non si faceva mancare il sole della Florida. Nella capitale aveva costruito un vero e proprio impero anche grazie a politici collusi. Ecco a voi Luigi Ferruccio, un imprenditore calabrese che si considerava parte di una grande famiglia, una “famiglia piena di affetto”, quella della cosca di 'ndrangheta Mancuso di Limbadi. Ma la Guardia di Finanza lo ha scoperto, e fermato.
Ville di lusso a Miami Beach. Immobiliari svizzere. Bar e ristoranti nella capitale, a Piazza Bologna, non lontano dal bellissimo parco di Villa Torlonia. E poi pescherie e negozi di orologi d’alta classe. Il tutto amministrato in odore di cosca, per la precisione in odore di Mancuso di Limbadi, una delle più temibile ‘ndrine vibonesi. Ecco l’impero di Luigi Ferruccio B., imprenditore calabrese trasferitosi a Roma ma legato a doppio filo con la terra d’origine. E con la ‘ndrangheta. Questa la scoperta della Guardia di Finanza romana che, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare per i reati di usura, illecita attività finanziaria, intestazione fittizia di beni e riciclaggio di denaro di provenienza illecita, aggravati dalle modalità mafiose per avere favorito la cosca Mancuso di Limbadi.
Si perché stando all’accusa della Procura, l’imprenditore – già colpito da obbligo di dimora a Roma nel 2009 proprio perché ritenuto vicino ai Mancuso – aveva continuato a ‘lavorare’ come usuraio e per reinvestire i proventi illeciti aveva messo su una fitta rete di prestanome acquisendo importanti aziende romane attive nella ristorazione tanto quanto immobili di pregio in Italia, Svizzera e Florida.
Nella rete di prestanome e collaboratori si annoverano familiari stretti e politici prominenti, come Vincenzo Maruccio, ex Capogruppo alla Regione Lazio dell’Italia dei Valori gia arrestato per peculato dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria nel 2012. Da allora, la Finanza ha tenuto sotto controllo i conti bancari del politico, scoprendo come agisse da copertura (anche utilizzando le proprie moglie, madre e domestica) prestando i propri conti bancari ai soldi dell’imprenditore in odore di Mancuso, Mr. Luigi Ferruccio.
Un altro politico che ha prestato il fianco sarebbe, per l’accusa, Rocco Anello, ex Consigliere della Provincia di Catanzaro e candidato alla carica di sindaco di Curinga, una cittadina in provincia di Catanzaro, nelle elezioni amministrative del 2013. Di fatto Luigi Ferruccio non hai mai perso il legame con la sua terra, ricevendo a Roma le ‘imbasciate’, ovvero le ambasciate della ‘ndrangheta e partecipando anche di persona a riunioni in Calabria. Si sentiva parte di una grande famiglia, svelano le intercettazioni, „…siamo sempre vicini, siamo sempre una famiglia…una famiglia piena di affetto, di bontà, di trasparenza e di perbenismo…“
In totale oggi le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli a cinque milioni di euro di beni, tra cui il noto ristorante romano „M’addubbai“, in via Livorno, e tre maxi ville a Miami.