Operazione Atlantide contro la cosca Piromalli
La potente cosca Piromalli, egemone della Piana di Gioia Tauro, dovra' fare i conti con quattro uomini chiave in meno, scovati all'alba dai Carabinieri grazie all'indagine Atlantide della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. I quattro arrestati, tutti pregiudicati, si occupavano del traffico di droga e di estorsione ma sono accusati anche di detenzione di armi clandestine e, ovviamente, di associazione mafiosa.
All’alba di oggi sono stati arrestati quattro ‘ndranghestisti della famiglia dei Piromalli, egemone della zona di Gioia Tauro e con ramificazioni sia in tutta la ‘Piana’ che in regioni del nord Italia. Tutti già noti alle forze dell’ordine, Biagio G., Gennaro Paolillo, R.I. Stillitano e Francesco C., ricoprivano ruoli apicali nell’organizzazione mafiosa. Gennaro Paolino era stato arrestato nel 2012 per traffico di droga e deferito nel 2003 per armi clandestine, produzione e traffico di stupefacenti, associazione di tipo mafioso, detenzione di armi clandestine, ricettazione, accensioni ed esplosioni pericolose.
I Carabinieri di Gioia Tauro, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori ‘Calabria’ e delle unità cinofile del G.O.C. di Vibo Valentia, hanno catturato i quattro ‘ndranghetisti su decreto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, poiché gli indagati devono rispondere di associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, porto e detenzione illegale di armi, estorsione, tutti aggravati dalle metodologie mafiose.
Grazie alla collaborazione di alcuni pentiti, gli inquirenti sono riusciti a documentare la morsa dell’estorsione operata dai Piromalli sul territorio e come gli arrestati usassero le armi contro quei soggetti che si ribellavano. Da oggi gli imputati devono attendere il processo da dietro le sbarre del carcere di Palmi.