Mafia, estorsioni e traffico di droga a Palermo: arrestati esponenti del mandamento Brancaccio
sono 18 le ordinanze di custodia cautelare eseguite, quest'oggi, nei confronti di alcuni esponenti di una delle "famiglie" mafiose più potenti di Palermo, nell'ambito dell'operazione "Zefiro".Associazione mafiosa, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, possesso e uso illegale di armi da fuoco sono le principali accuse.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Leonardo Agueci e dai pm Francesca Mazzocco, Caterina Malagoli ed Ennio Petrigni, cui è seguito il Maxi-blitz, ha ricostruito la vita criminale degli ultimi anni di uno dei più potenti mandamenti mafiosi cittadini e le tradizionali attività di lucro di Cosa Nostra, riscontrando inediti contatti con cellule criminali provenienti da altre organizzazioni.
L’operazione, condotta dalla squadra mobile del capoluogo siciliano, con gli agenti di Milano, Napoli e Trapani, e i poliziotti del reparto prevenzione crimine Sicilia occidentale è riuscita a ricostruire i contatti con altre importanti organizzazioni criminali ed in particolare il ruolo di Bruno N., adesso in manette.
Il Capomafia palermitano, un uomo dei Graviano è stato incastrato grazie alle intercettazioni effettuate in un magazzino dalle quali risultava che Bruno riceveva i commercianti per ottenere da loro pizzo senza sospettare che quella stanza fosse imbottita di cimici.
A finire in manette anche Filiberto P., cantante neo melodico, molto noto nel capoluogo siciliano quale animatore di feste di piazza ed altri 17 arrestati i cui nomi sono ora noti.
Un blitz che, a detta degli inquirenti, ha fatto emergere la presenza di un contesto in cui anche chi non fosse formalmente affiliato od organico a Cosa Nostra, riusciva ad ottenere molteplici interessi criminali ed economici