Mafia (IT)

Arrestato in Bulgaria Zdravko Ivanov aka ‘Pascal’. Lavorava per la ‘ndrangheta a Milano

A coronamento dell'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, con la quale i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano avevano colpito nei giorni scorsi il gruppo ‘ndranghetista dei 'Branca', diretta diramazione delle cosche Libri - De Stefano – Tegano, originarie di Reggio Calabria, arriva oggi l’arresto a Knezha, in Bulgaria, di Zdravko Ivanov, classe 1975, considerato fornitore di stupefacente in concorso con l'associazione mafiosa.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

interpol

Nell’ambito delle indagini, il criminale bulgaro, aka ‘il francese’ o ‘Pascal’, è emerso quale costante punto di riferimento per l’importazione dalla Bulgaria, la detenzione e lo spaccio di alcune centinaia di chilogrammi di cocaina, marijuana ed hashish. Lo straniero operava in Italia come terminale di un canale illecito di approvvigionamento ben collaudato.

Legge l’ordinanza di custodia cautelare della DDA di Milano, i due bulgari “Angelov Atanas e Ivanov Zdravko partecipano alla associazione, in qualità di stabili fornitori del sodalizio” e a differenza di altri fornitori i bulgari hanno operato come fornitori praticamente per l’intero periodo di operatività della associazione mafiosa, essendo pienamente consapevoli di avere a che fare con la ‘Ndrangheta e quindi “il loro apporto di fornitori si traduce in un contributo essenziale alla sussistenza ed al permanere in vita del gruppo stesso”.

Sia Angelov che Ivanov hanno — nell’accusa — l’aggravante della transnazionalità. Angelov e i fratelli Giulio e Vincenzo Martino, di cui abbiamo gia scritto, si erano conosciuti in carcere negli anni 90. Dice l’ordinanza “quindi la conoscenza che costoro fossero componenti di una associazione mafiosa che dal traffico di stupefacenti traeva utilità” era un dato di fatto sia per Angelov che per il suo ‘luogotenente’ Ivanov, l’arrestato di oggi.

I due bulgari, spiega il pm nell’ordinanza, non sono trafficanti individuali ma sono inseriti in contesti strutturati ed organizzati di narcotraffico internazionale, che consente loro di operare in più stati europei, anche Olanda e Spagna oltre a Bulgaria e Italia, ed extraeuropei, essendoci collegamenti operativi per il traffico di cocaina con fornitori sudamericani.

Il provvedimento delle autorità bulgare segue l’internazionalizzazione delle ricerche, attivata presso il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia dell’Interpol dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano ed il trafficante è ora in attesa dell’estradizione in Italia.

Di Cecilia Anesi, Giulio Rubino