La Polizia sequestra 5 milioni di euro al clan Bellocco della Piana di Gioia Tauro
opo gli arresti del 2012, quando la Squadra Mobile di Reggio Calabria aveva portato in carcere 23 'ndranghetisti della cosca Bellocco, arriva oggi un sequestro da 4.5 milioni di euro. Le indagini "Blue Call" avevano dimostrato come la cosca, una delle piu potenti e pericolose della piana di Gioia Tauro, fosse radicata ormai non solo in Calabria ma anche al nord Italia, in Lombardia e Emilia Romagna, e addirittura in Svizzera.
Oggi il Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della Direzione Distrettuale della locale Procura della Repubblica – Sezione Misure di Prevenzione, ha firmato i sigilli per ville di pregio a Rosarno (RC) e Monzambano (MN), un appartamento e un autorimessa a Albano Sant’Alessandro (BG) e alcune autovetture. Ma lo smacco principale e’ avvenuto con il sequestro dei patrimoni aziendali della “Omnia Calcestruzzi”, con sede a Rosarno, attiva nel settore della produzione e lavorazione di materiale inerte, e della “New Orchidea”, con sede a Cologne (BS), operante nel campo della ristorazione. Sigillati anche vari conti correnti e polizze assicurative.
Come riporta Il Dispaccio, “l’attività investigativa aveva dimostrato la perdurante operatività della cosca Bellocco, sodalizio rosarnese inserito nell’organizzazione unitaria denominata ‘ndrangheta, e il radicamento della stessa non solo sul territorio calabrese, ma anche in Emilia Romagna e in Lombardia, con collegamenti anche fuori dal territorio nazionale, precisamente in Svizzera.”
I beni sequestrati — tutti intestati a prestanome — sono riconducibili a Michele Bellocco, boss reggente dell’omonima cosca, Umberto Bellocco, classe ’83, e stella nascente del clan, due “messaggere” della cosca e altri uomini di fiducia del sodalizio mafioso.
Di Cecilia Anesi e Giulio Rubino