Mafia (IT)

Droga e mozzarelle: il clan Nuvoletta di Napoli Nord si era ripulito a Milano

Figlio del noto boss Lorenzo Nuvoletta, dell’omonimo Clan della Camorra, G. Nuvoletta aveva trasferito armi e bagagli in Lombardia e messo su una fiorente attività di commercializzazione di mozzarelle grazie al riempiego dei proventi del traffico di droga del Clan. Questa l’accusa della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che questa mattina ha fatto scattare le manette ai polsi di G. e di altri 9 indagati.

von Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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G. Nuvoletta, tradotto subito in carcere assieme ad altri due affiliati in concorso, è accusato di associazione mafiosa e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, oltre che al riempiego (e il trasferimento fraudolento di valori, 12 quinquies) dei proventi della droga, accusa – quest’ultima – che tocca anche altre sette parenti stretti che avevano seguito G. a Milano e lo avevano aiutato a costruire il ponte nordico.

Si perché, spiega il Capo Ufficio Operazioni del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano che ha coordinato l’operazione „Mozzara“, G. si era portato a Pogliano Milanese tutta la famiglia, lasciando sui territori storicamente controllati dai Nuvoletta a Napoli Nord (Marano e Chiaiano) e nel casertano solo gli allevamenti e le aziende casearie che fornivano il flusso ininterrotto di mozzarelle che G. Nuvoletta vendeva tramite una serie di ristoranti e negozi a Pogliano Milanese e Baranzate, in provincia di Milano.

La società principale usata dal figlio del boss – ora sigillata da un sequestro preventivo – è la Amozzarella Srl, proprietaria dell’omonimo ristorante ‘catena’ presente a Pogliano e Baranzate. „Cucina napoletana verace“, dice il sito web del ristorante, il cui slogan e’ „Amo-zzarella“, ovvero „amo la mozzarella“. E G. Nuvoletta la amava per forza. Per l’accusa e’ proprio l’oro bianco caseario ad avergli permesso di ripulire i soldi guadagnati grazie al traffico di oro bianco stupefacente, la droga – per milioni e milioni di euro.

G. Nuvoletta ha alcuni precedenti minori, ma viene per la prima volta imputato per 416bis (associazione mafiosa) e traffico di droga, nonostante figlio del noto boss Lorenzo. Era per questo che non si era preoccupato troppo di nascondersi. Questa spavalderia gli è costata cara perché il Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano andando a ritroso come i gamberi, e cioe’ partendo dal tracciare il capitale che l’uomo stava investendo in Lombardia e cercando di tracciare l’origine dei fondi, avrebbe scoperto come G. altro non faceva che reimpiegare il denaro del Clan tramite attività lecite come ristoranti e vendita di mozzarelle.

Le indagini – partite dalla Procura di Milano e trasferite per competenza alla DDA di Napoli – hanno per la prima volta ricostruito la storia criminale di G. Nuvoletta, dimostrando la sua organicità al Clan e la sua posizione di spicco nella nota famiglia camorrista del napoletano anche come presunto narcotrafficante.

Contestualmente all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, la Guardia di Finanza sta procedendo al sequestro preventivo — nelle province di Milano, Napoli e Caserta — di beni immobili e terreni, autoveicoli, conti correnti, complessi aziendali cavalli da corsa e capi bufalini, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.

Di Cecilia Anesi e Giulio Rubino