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Manifesti a Napoli contro Caldoro: „Il governatore più amato dalla Camorra“

La settimana scorsa Stefano Caldoro, governatore della Regione Campania ed esponente del centro destra, è stato protagonista di poster disegnati in stile film poliziesco anni ‘70.

von David Schraven , Cecilia Anesi , Giulio Rubino

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Un font western-style enunciava in rosso: „Il governatore più amato dalla Camorra“, e accanto, più in piccolo, „la Regione Campania è stata presieduta e amministrata per cinque anni grazie ai voti di uomini arrestati, indagati o inquisiti di cui parlano i pentiti di Camorra“. E vicino a questa scritta, ecco una lista di nomi di politici che hanno guai con la giustizia, come l’ex ministro Mario Landolfi e l’ex sottosegretario all’economia – durante l’ultimo governo Berlusconi — Nicola Cosentino, in carcere da aprile per estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica.

Cosentino aveva raccolto grande successo alle ultime elezioni, ma per lui è stato il secondo arresto in poco più di un anno. Su di lui a primavera 2013 pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’inchiesta denominata „Il Principe e la Scheda Ballerina“, essendo imputato per il presunto reimpiego di capitali illeciti in relazione alla costruzione, mai avvenuta, di un centro commerciale a Casal di Principe. Dopo alcuni mesi di carcere, gli furono concessi i domiciliari e a novembre, su decisione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è tornato in libertà. Ma tra ‘O Mericano, come viene chiamato in politica, e Stefano Caldoro non corre buon sangue. Sono si dello stesso partito, Forza Italia, ma di due frange di potere opposte, in Campania.

E poi c’e stata la brutta storia del dossier falso creato ad hoc per screditare Caldoro, come scritto da Conchita Sannino, dove falsi testimoni avrebbero raccontato dei contatti tra Caldoro e la Camorra. Tutto finto. Inoltre, Stefano Caldoro non è mai stato indagato per presunti contatti con la criminalità organizzata, e l’autore dei poster diffamatori non svela perchè il governatore dovrebbe essere il „più amato dalla camorra“. Firma sconosciuta, nonostante siano ormai passati giorni dall’affissione nel centro cittadino di Napoli, e nessuna rivendicazione. L’unità Digos della polizia indaga, ma ancora si ignora l’identità della mente dietro a tale opera.

Cecilia Anesi, Giulio Rubino