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Operazione ‘Panta Rei’ a Palermo: 38 arresti per mafia

Un nuovo boss di alto livello era emerso dalle ceneri delle operazioni precedenti: reggente del mandamento di Palermo Porta ­Nuova, aveva raggiunto un ruolo centrale nella gestione di tutta la 'Cosa Nostra' palermitana. Ma l'elemento di novità di questa indagine è il ruolo di alto profilo ricoperto dalla una donna, Teresa M., moglie di Tommaso Lo Presti, importante boss già detenuto dall'aprile 2014. Teresa M. nelle parole del procuratore Agueci, “dimostra che i tempi sono cambiati, siamo ormai alla 'parità di genere' anche in Cosa Nostra”.

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La ‘ndrangheta al Museo Archeologico di Reggio Calabria, arrestato ‘Il Principe’

Cinque fermi di indiziato per mafia e per estorsione ai danni dell'azienda che sta ristrutturando il Museo Archeologico della Magna Grecia di Reggio Calabria. Gli arrestati sono tutte figure apicali della famiglia 'ndranghetista, tra cui c'è anche il reggente della famiglia, il rampollo chiamato 'Il Principe', Giovanni Maria De Stefano. Un'indagine del pm Musolino della locale Direzione Distrettuale Antimafia che conferma ancora una volta, tristemente, quanto i De Stefano siano potenti e tengano sotto scacco il centro della città e la sua economia.

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Mafia e affari: scoperto avvocato al servizio del clan Graziano

Quando la mafia si fa impresa, non può prescindere dal ricorso al sistema finanziario. Con queste parole la Guardia di Finanza sintetizza il senso profondo dell'operazione di oggi contro la 'zona grigia' della famiglia mafiosa dell'Acquasanta, uno dei mandamenti di Palermo. A guidare le attività criminali di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego e peculato c'era un insospettabile avvocato, Marcello M., stimato membro dell'alta borghesia del capoluogo siciliano.

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Anche la cosca Commisso é narcos: traffico dal Venezuela verso Calabria, Costa d’Avorio e Belgio.

Le indagini erano iniziate nel 2009 e avevano portato anche all'arresto del boss Giuseppe Commisso durante l'operazione “Crimine”. Cambiati i tempi ma non i modi, il boss dal carcere impartiva ordini a due luogotenenti che continuavano a portare avanti gli affari dalla lavanderia Apegreen di Siderno. Non sapevano però di essere ascoltati dalla Polizia grazie a delle cimici. Il Servizio Centrale Operativo ha così ricostruito i percorsi dell'inedito narcotraffico dei Commisso, tracciandone gli equilibri, geografie ed alleanze e impartendo oggi un durissimo colpo alla stabilità degli affari mafiosi della 'ndrangheta ionico-reggina.

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Mozzarelle e camorra a Roma e Barcellona: mercati ortofrutticoli infiltrati dal clan Moccia

Il clan Moccia distribuiva frutta verdura e formaggi ai mercati agroalimentari in Lazio e in Spagna, a Barcellona. Riforniva importanti ristoranti della Capitale e ad una catena di supermercati nazionale. I concorrenti troppo zelanti venivano minacciati con la violenza, mentre le finanze del clan crescevano per essere investite nel settore alberghiero. Ecco il quadro scoperto dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che manda Finanza e Polizia ad arrestare il boss Luigi Moccia, il suo partner Roberto, e quattro prestanome.

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Operazione Vicerè: oltre cento arresti tra le fila del clan Laudani di Catania

È rimasto ben poco, dopo l'operazione di questa mattina, del clan dei Laudani di Catania. Per trent'anni uno dei più potenti e ramificati gruppi della mafia siciliana, presente anche in Germania e Olanda, oggi il clan Laudani viene colpito da una colossale operazione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Catania che ne scardina la struttura. Oltre cento gli arresti, inclusi i vertici dell'organizzazione, fra i quali spiccano tre donne ben 'integrate' nelle gerarchie criminali.

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Camorra importava cocaina liquida e la raffinava sotto il Vesuvio

In un appartamento di San Giuseppe Vesuviano, vicino Napoli, il clan Gallo-Limelli-Vangone di Torre Annunziata aveva organizzato una vera e propria raffineria per la cocaina. La importavano liquida per eludere i controlli e la raffinavano in loco. Lo ha scoperto la Guardia di Finanza che questa mattina ha fatto un bliz alla raffineria sorprendendo in flagrante i chimici, due camorristi di spicco del clan Gallo-Limelli-Vangone e una coppia di colombiani dalla cittadinanza spagnola.

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Operazione The End. I carabinieri di Catania mettono la parola fine sul clan Assinnata.

È partito tutto da una denuncia. Un accendino legato ad una tanica di benzina, la più classica delle intimidazioni a scopo di estorsione, non ha intimorito abbastanza un imprenditore della provincia di Palermo che con la sua denuncia ha dato il via ad un importante indagine. L'operazione “The End”, eseguita ieri, ha portato dall'identificazione e all'arresto di ben quattordici persone. Sono i boss ed i luogotenenti del riorganizzato clan Assinnata, oggi tutti accusati di associazione mafiosa, estorsione e traffico di stupefacenti.

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Ragazzo del liceo insegna l’antimafia alla conferenza del Centro Pio La Torre

Gli educatori del Centro Pio La Torre si sono trovati davanti una vera sorpresa alla quinta “Conferenza del Progetto Educativo Antimafia 2015-2016“ stamattina a Palermo, quando un ragazzo delle superiori e' intervenuto nel dibattito dichiarando che lo Stato non fa abbastanza per estirpare le radici della mafia. Ecco perche' l'educazione e la prevenzione antimafia diventano assolutamente necessarie.

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Cocaina dall’Olanda a Napoli: operazione „Olandese Volante“, 14 arresti

Rifornivano le piazze di spaccio del basso Lazio e della Campania, importando decine e decine di chili di stupefacenti dai Paesi Bassi. Due organizzazioni parallele: una di base a Den Haag, in Olanda, dove un ristorante di due fratelli napoletani serviva da base logistica al traffico, la seconda era incentrata sul trasporto della droga, e sfruttava la ditta di autotrasporti gestita dal capo del sodalizio per portare i preziosi carichi fino in Italia, occultandoli in tir.

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Arrestati 15 ‘ndranghetisti di Frauenfeld, l’Italia ne richiede l’estradizione per Helvetia

Che la 'ndrangheta ci fosse in Svizzera e ci fosse da oltre 40 anni lo metteva per la prima volta nero su bianco in modo storico la sentenza del processo 'Helvetia' arrivata il 23 ottobre 2015. Oggi la Giustizia Federale svizzera arresta 15 indagati nel processo 'Helvetia' come richiesto in rogatoria dall'Italia. Quando Helvetia era scattata, il 22 agosto 2014, aveva portato all'arresto di solo due 'ndranghetisti da parte dei Carabinieri di Reggio Calabria, gli altri indagati rimanevano a piede libero in Svizzera. Oggi il Paese elvetico ha accolto le richieste di estrazione presentate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, e ha proceduto all'arresto degli indagati, ritenuti parte della cellula di Frauenfeld della 'ndrangheta calabrese, dipendente dal 'Crimine di Polsi' con collegamenti alla 'Società di Rosarno' e alla 'Locale di Fabrizia'.