Operazione Fiore Calabro: 3 arresti e sequestri per 100 mln alla ‚Ndrangheta a Roma
lle prime ore dell’alba la Polizia ha dato il via all’operazione ‘Fiore calabro’ a Roma, arrestando tre elementi di vertice della ‘Ndrangheta calabrese appartenenti alle ‘ndrine Palamara - Scriva - Mollica - Morabito, e sequestrando oltre 100 milioni di euro di beni.
Placido Antonio Scriva, Domenico Morabito e Domenico Antonio Mollica – tutti pluripregiudicati per associazione a delinquere di stampo mafioso, porto d’armi, omicidio, stupefacenti, sequestro di persona ed altro sono stati raggiunti oggi da ordinanza cautelare in carcere richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia perche’ ritenuti ora responsabili del reato di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso ovvero dall’aver commesso il reato per favorire l’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta operante in Calabria, a Roma e nella provincia nord di Roma per il controllo delle attività illecite sul territorio.
Tra le attività sequestrate dalla Polizia di Stato una gioielleria compro oro, una azienda di allevamento bestiame, macellazione carni e produzione di latticini, un negozio di ottica nonché numerosi conti correnti bancari e diversi immobili, per un valore complessivo che supera i cento milioni di euro.
L’indagine svolta dalla Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con quelle di Reggio Calabria, Milano, Mantova e Viterbo è stata indirizzata verso personaggi appartenenti ad alcune note famiglie della ‘Ndrangheta che, da diverso tempo, si sono trasferiti in questo territorio a seguito della cruenta ‘Faida di Motticella’ che negli anni ‘80/’90 vide contrapporsi nei paesi aspromontani di Africo, Bruzzano Zeffirio e la sua frazione ‘Motticella’ le ‘ndrine delle due opposte fazioni africesi dei Palamara-Scriva-Mollica-Morabito (a cui appartengono gli indagati) e quella dei Morabito-Palamara-Speranza.
Da alcuni anni gli odierni arrestati, già colpiti da precedenti provvedimenti di sequestro di beni, avevano lasciato la loro terra di origine trasferendosi nei comuni laziali di Rignano Flaminio e Morlupo dove, avvalendosi di una serie di prestanome, erano riusciti a penetrare nel tessuto economico della zona nord della provincia di Roma, acquistando aziende commerciali, attività di ‘compro oro’, società che gestiscono la distribuzione di fiori, imprese di allevamento e vendita di carni, attività di ristorazione ed altro.
Figura di spicco tra i tre è senza dubbio – sottolinea la Questura di Roma — Placido Antonio Scriva, referente principale dell’omonimo clan calabrese, residente a Rignano Flaminio e cognato di Domenico Antonio Mollica (co-arrestato) e di Saverio Mollica, condannato di recente per mafia dopo essere stato arrestato grazie all’operazione ‘Crimine’.
Furono proprio le indagini di ‘Crimine’ a documentare il tentativo di Saverio e Giuseppe V., quest’ultimo indagato anche nell’odierna operazione ‘Fiore Calabro’, di aprire la Locale di ‘Ndrangheta di Motticella, circostanza che fu discussa nella lavanderia Ape Green di Siderno (RC) al cospetto di Giuseppe Commisso alias ‘U Mastro’, una delle massime autorità criminali della ‘Ndrangheta calabrese.
Dichiara la Questura come „L’operazione di oggi vada quindi a scardinare gli interessi del sodalizio nel settore dell’economia legale, confermando ancora una volta la natura verticistica e unitaria della ‚Ndrangheta, l’organizzazione criminale più temibile nel panorama mondiale.“
Sigilli su beni per oltre 100 milioni di euro sono infatti stati posti dalla Squadra Mobile questa mattina. Il sequestro preventivo ha toccato aziende commerciali, conti correnti nonché numerosi beni immobiliari — abitazioni civili e terreni agricoli situati in Rignano Flaminio e Morlupo (RM). Nello specifico sono state sequestrate le quote sociali e ogni altro bene connesso ad una lunga serie di attività imprenditoriali come ‘La Boutique del Gioiello di Santa Scriva’, nella titolarità di Placido Antonio Scriva, la ‘Bios Ottica Foto srl’ riconducibile a Morabito Domenico, l’azienda SCRI.ITALBEST s.r.l. sita a Campagnano (Roma) e attiva nel settore della compravendita di allevamento di bestiame, situata in una collina di diverse decine di ettari ai confini con il territorio di Morlupo, nella disponibilità del clan Scriva. Inoltre, è stato sequestrato il 50% della società ABIS s.r.l., operante nel settore del commercio di prodotti da forno, alimentari ed affini, intestate ad una prestanome polacca dell’odierno arrestato Domenico Morabito. Anche dieci immobili ad uso abitativo e commerciale situati tra i comuni di Rignano Flaminio e Morlupo nonché conti correnti e autovetture in uso ai vertici del clan di ‘ndrangheta sono stati colpiti dal decreto di sequestro.